RECENSIONE: IL BLACK METAL

Il Black Metal è un sottogenere estremo del più famoso Heavy Metal, nato agli inizi degli anni ’80 grazie a band all’epoca “sperimentali” come Hellhammer/Celtic Frost, Venom, Bathory.
Nell’arco di quasi 40 anni è andato diversificandosi, suddividendosi in sotto-sottogeneri a volte molto diversi tra di loro (Raw, War, Atmospheric, Post-black, etc etc etc) e spesso ritrovandosi al centro di grandi proteste a causa delle proprie peculiarità anticristiane, blasfeme, malvagie, dissonanti. Nella Norvegia dei primi anni ’90 andò vicino ad un clamoroso bando quando, all’interno della scena “black” dell’epoca, avvennero crimini più o meno gravi (accoltellamenti assortiti, roghi di chiese, suicidi, assassinii).
Il Black Metal nella sua accezione “classica” è caratterizzato da chitarre ultradistorte (spesso settate senza ne medi, ne bassi) dal tipico suono zanzaroso, basso opinabile, batteria blastbeatosa, cantato in scream addolorato, outfit estremo, facce pittate, croci in fiamme e capretti q.b.
In poche parole: una gran figata.

VOTO DI SESSUOLO.ORG: 10/10

In allegato: un esempio di photoset fatto in casa tipico delle band black metal underground, però stavolta con delle tette.

Grozeth Nebulae – April’s Fish (Bitch!)
From “Insanity” album (SBRT Rec.)