RECENSIONI A CASO: LINUX

Ebbene sì, ho fatto il grande passo. Nella direzione sbagliata. Quella del risparmio.

In preda a un genuino sentimento di cambiamento, dall’ambiente Microsoft potevo rivolgere il mio sguardo verso due direzioni: Apple oppure Linux.

Sono sempre stato attratto dalla proposta di Tim Cook e soci, ma il portafoglio ha sempre condizionato la mia scelta. E anche stavolta nessuna eccezione, visto che i due soldi che avevo da parte sono svaniti causa tasse, bollette arretrate, bolli e un altro acquisto fuori programma (di cui sono comunque molto contento).

Indi, per svecchiare un portatile vecchio di 15 anni, non mi restava altro che una “distro” di Linux, nello specifico Lubuntu. E così ho digitato format c: (di DOSiana memoria) e ho installato il sistema open source più famoso del globo.

E come mi trovo? Dopo una settimana è presto per dirlo.

Ma ho bestemmiato per installarlo, ho bestemmiato per la configurazione iniziale, ho bestemmiato per la scheda audio, ho bestemmiato perché il terminale si accende e spegne in 5 minuti netti, bestemmio tuttora perché ogni tanto scompare tutto (icone, documenti, ecc…) e devo riavviare (10 minuti), bestemmierò per sempre perché per ogni minima cagata devo inserire la password e ho pensato bene di trovarmene una lunga e complicata che sbaglio ogni 3×2.

Però Linux è bellissimo. Mi fa tornare bambino quando c’era Windows 3.11 e col computer non ci potevi fare un cazzo se non configurarlo di continuo fino all’ignoranza.

Quindi fate come me: buttate via quattro giorni della vostra vita per ritrovarvi in una condizione molto più sfavorevole di quando avete iniziato questa incredibile avventura.