Stanchi di Sushi, amburgherz, ot dogs, cuscus e puttanate straniere in generale? Perché non tornare ad apprezzare la buona cucina tradizionale, quella di una volta, quando i nostri nonni saltavano i fossi per la lunga mentre andavano a figa? Bene, questo articolo fa al caso vostro!
Oggi vi insegneremo come cucinare il MINESTRONZO.
In primis, gli ingredienti:
– Acqua del rubinetto
– Sedani ancora sporchi di terra
– Gambi di carciofo
– Gusci di cozze
– Bucce di carote e patate
– Formaggio sardo con i vermi
– Mezcal
– Una scatoletta di squalo svedese fermentato
– Scontrini vecchi, quelli in cui non si legge più nulla
– Un fiammifero acceso
– Caviale
– Tre atomi instabili di Unununio
– Una grattugiata di Grafite
Prendete una marmitta (non quella delle auto, ignoranti!) e mettetela sul fuoco per due ore, vuota. Dopo averla bruciata, tritatela. Nel frattempo prendete un’altra marmitta e aggiungete acqua, marmitta tritata, la scatoletta di squalo fermentato chiusa, gambi di sedano, e le bucce e gli scontrini. Portate ad ebollizione finché la minestra non passa dallo stato liquido a quello solido. aggiungendo di tanto in tanto un po’ di grafite grattugiata sul momento.
A cottura ultimata, raschiate dalle pareti della marmitta il minestonzo, aggiungete i tre atomi di Unununio e spalmate il tutto sui capezzoli della vostra partner, che vi lascerà all’istante. Per dimenticare la cosa, bevetevi tutta d’un fiato la bottiglia di Mezcal e inghiottite il fiammifero acceso.
La sbobba in ebollizione, come prevedibile, puzzerà di cadavere. Per coprire l’olezzo, infilatevi nel naso il formaggio sardo con i vermi e il gambo di carciofo nel culo.
Il Caviale gettatelo nel cestino, che tanto fa cagare.
Importante: conservate sotto spirito la marmitta che avete utilizzato: vi verrà utile per il prossimo piatto di Minestronzo!
A presto per una nuova ricetta!