Eccoci di nuovo qui, amici, a parlare di culinaria. Partiamo subito con un doveroso ringraziamento perché ho ricevuto moltissime lettere di riconoscenza da parte dei Pronto Soccorso di tutta Italia e questo non può far altro che scaldarmi il cuore. Grazie davvero.
Come promesso la volta scorsa, ormai smaltita l’intossicazione da salmonella, possiamo appropinquarci a piè sospinto verso la realizzazione di un’altra immancabile ricetta nella vita del single: gli spaghetti in bianco.
Tranquilli, sarà tutto molto semplice.
Primo: procuratevi degli spaghetti. Come fare? Facilissimo! Andate al supermercato nel reparto “Spaghetti”. Comprarli è un attimo; bastano i soldi.
Portateli a casa e metteteli in dispensa. Lì possono durare anche anni senza che nessun agente patogeno esterno ne alteri gusto o aroma.
Al momento giusto diventeranno il vostro miglior alleato nella lotta contro la fame infame.
Ma come li prepariamo?
Come primo step prendete una pentola bella grande, ma grande. Di quelle con i bordi alti. La riempite per 3/4 di acqua del rubinetto poi la mettete sul fuoco acceso e aspettate finché non comincia a bollire. Poi ci buttate dentro un po’ di sale grosso. Quanto sale? Dipende… Dipende da quanto vi piace avere le coronarie ostruite. Io consiglio di stare scarsi. Dopo il colesterolo alto e la salmonella meglio fare qualche giorno di magra.
Nell’acqua salata in ebollizione immergete la porzione di spaghetti che avete intenzione di mangiare. La regola vuole dagli 80 ai 100 grammi a persona, ma io sotto ai 250 non scenderei.
Qui però entra in gioco una diatriba che “prima l’uovo o prima la gallina” può accompagnare solo: lo spezzare gli spaghetti! Forte del mio anonimato, mi schiero subito dalla parte di chi li spezza, conscio che verrò additato come eretico dai puristi. Me ne farò una ragione, miei cari.
A conti fatti, che li vogliate interi o che li preferiate spezzati, lasciateli nell’acqua per i minuti che trovate scritti sulla confezione – dovrebbero essere sugli 8 – dopodiché toglieteli dall’acqua uno per uno a mano (tranquilli, vi abituerete presto al calore) e metteteli in un piatto.
Aggiungete (s)burro, olio d’oliva o formaggio e il piatto è servito. Buon appetito!
P.S.
Se il rossore alle mani persiste, consultare un medico.