A TAVOLA CON SESSUOLO: IL MERDICCHIO

La Quarantena, si sa, è in primis una gran rottura di palle; ma guardandola da un lato diverso, più ottimistico (anzi, più rassegnato), la Quarantena è anche un’ottima occasione per tirare il freno e godersi alcuni piaceri che una vita troppo frenetica ci concedeva con poca prodigalità.

Uno di questi piaceri, ca va sans dire, è la cucina casalingua casalinga.

Pizza? Troppo semplice (anzi no: provateci a prendere la linea nel telefonare ad una Pizzeria da Asporto, se ci riuscite!). Sushi? Diciamo fuori luogo. No: intendiamo la cucina tradizionale, fatta in casa; ed essendo la maggior parte di voi tutto fuorché cuoch* stellat*, di solito improvvisata e, spesso, con risultati aberranti.

Tipico esempio di cuoca improvvisata che si angoscia per l’ennesima pietanza bruciata in forno

Ad ogni modo, questo articolo non vi spiegherà come migliorare la vostra perizia in cucina, bensì vuole concentrarsi sull’immediato “post-fornelli”: qual è la prima domanda che solitamente vi sovviene mentre vi accostate al misero desco del vostro umido tugurio, ricoperto da una tovaglia stinta, pronti ad affondare la forchetta nel vostro celeberrimo Soufflé di acciughe e maionese?

Esatto: “Cosa ci bevo per mandare giù questa schifezza?

SESSUOLO.ORG è lieta di mettersi al vostro servizio come il miglior sommelier de “Il Gambero Rozzo” e di consigliarvi le giuste bottiglie da stappare con le unghie dei piedi. Questa prima puntata è dedicata ad un vino bianco tradizionale italiano, celebre per la sua inconfondibile bottiglia: il MERDICCHIO.

Il Merdicchio è un vino bianco sapido, sipido, lipido, lapide e Lepido che si ottiene dalla mungitura delle viti coltivate tra i Colli Tavernelli e l’Abbazia di San Crispino vergine. Quasi mai intaccato dal gusto di “tappo” -vengono infatti utilizzati i tappi “corona”- all’apertura si caratterizza per un bouquet invitante, dai vaghi sentori di vino. Alla prima sorsata (da effettuarsi direttamente dal collo della bottiglia), un’esplosione di sapori sconvolge l’ignaro bevitore: nel suo palato potrà infatti distinguere miele, carciofi, ciclosporina, cimici, cioccolato fondente e miscela al 2%. Dal colore paglierino abbrunato, torbido come i fondi di una birra artigianale d’abbazia, solleticherà lo stomaco e la mente del bevitore con i suoi sobri 80% vol., derivanti dalla fermentazione del vino sfuso all’interno di flaconi di dopobarba, pieni, in legno di betulla.

Il Merdicchio è, in conclusione, il vino giusto per chi si accosta per la prima volta a piatti di pesce di tombino, carni rosse, carni bianche, carni nere, formaggi di fossa e Casu Frazigu dei Colli Euganei. Per una più corretta bevuta si consiglia di farlo decantare nella tazza del gabinetto per un paio d’orette, dopodiché di tirare lo sciacquone.

VOTO DI SESSUOLO.ORG: 1000/10

Come dire di no ad un buon Merdicchio?