Che fine hanno fatto le star di ieri?
I più attempati tra di voi se li ricorderanno bene. Quelli nati negli anno ’80, intendo. Nel bel mezzo di quella decadenza, muovevano i primi passi quelli che sarebbero diventati gli eroi dei nostri pomeriggi. Calciatori, attori, cantanti a cui siamo affezionati fin dall’infanzia. I nostri beniamini.
Molti di loro si sono ritirati a vita privata, altri invece – quelli su cui indagheremo oggi – hanno proseguito il loro percorso professionale in direzioni inaspettate.
Senza tergiversare oltre entriamo subito nel vivo.
Ve la ricordate la serie televisiva “ER-Medici in Prima Linea”? Ve lo ricordate il personaggio immaginario del dott. Doug Ross, urologo sempre pronto a tendere una mano verso i propri pazienti, ligio nello scavare a fondo del problema? Il nostro amato è diventato dottore per davvero… ma otorino! Qui lo possiamo vedere in una rara foto durante una conferenza stampa. Incredibile!
Ma proseguiamo… Altra serie tv, altro attore. La serie tv questa volta è “Genitori in Blue Jeans”, la storia di una coppia di quarantenni con 5 figli trentenni…
Proprio uno di questi 5 scapestrati – Luke Brower – si distinse per arroganza, strafottenza e boria tanto da entrare per similitudine nelle simpatie di ogni italiano medio che si rispetti.
Si trattava ovviamente di un ruolo assegnatogli, perché proprio quell’attore è passato alla storia come il primo uomo su Marte!!! Sì, proprio lui: The Martian!
Concludiamo il nostro excursus televisivo con una stella intramontabile, prima e dopo la parentesi televisiva. Tutti conoscerete il più grande pugile di tutti i tempi? Durante i suoi trascorsi giovanili da sparring partner, per sbarcare il lunario, venne scritturato per una piccola parte in un telefilm, anche qui come figlioccio di una famiglia benestante. Non ebbe molta fortuna, ma si rifece come pugile.
Da sportivo a sportivo, questa volta calciatore. Qui purtroppo le cose non sono finite nel migliore dei modi. E parliamo di una delle più grandi promesse del calcio italiano, sotto contratto per uno dei club più prestigiosi del Bel Paese. Le cose non andarono secondo i piani, il ragazzo si ruppe un ginocchio. Questo però lo motivò a imparare a cantare e – se avete fortuna – lo potete trovare lungo la New York City Subway.
Si conclude qui il nostro viaggio lungo quattro storie così distanti ma così simili, che ci insegnano una grande verità: