Città da (NON) visitare, capitolo II: BLANSKO, parte prima

Continuiamo con la nostra rubrica delle città beggie da visitare. Dopo la regina indiscussa, la città di Adamov, abbiamo un’altra perla della regione della Moravia del Sud, la città natale di Betulla Mandragola, ovvero Blansko.

Blansko, una cittadina con 20’000 abitanti perennemente depressi, si trova sempre sulla famigerata tratta ferroviaria Brno – Česká Třebová (che fu realizzata a cura di una ditta italiana, la Talachini, un grazie da tutti i suicidi) subito dopo Adamov. In una guida locale delle città attorno a Brno, Blansko è stata descritta come “una città dove potete sentire il respiro di nullità, depressione e vuoto”. Hanno azzeccato in pieno, non c’è che dire. Alcune fonti storiche dichiarano che è stata proprio Blansko la città dove Baudelaire, ispirato dall’atmosfera del luogo, scrisse I fiori del male. Anche altri poeti maledetti hanno poi visitato Blansko ed è diventata per loro la maggior fonte d’ispirazione.

Un selfie d’epoca di Baudelaire appena sceso dal treno a Blansko

La storia di Blansko è molto simile a quella di Adamov. I reperti archeologici testimoniano la presenza delle persone sulle rive del fiume (li avete visti?) Svitava già nel periodo preistorico. I primi scritti riguardanti Blansko risalgono al 1141.

Come ad Adamov, anche a Blansko si lavorava il ferro. Verso la fine del XVII secolo sono state fondate le prime ferriere di Blansko. Ma la città è diventata famosa grazie alla ghisa artistica. La produzione della ghisa cominciò nel 1806 grazie al conte Salm-Reifferscheidt e presto divenne conosciuta in tutta Europa.

Seguono alcune delle opere che si trovano a Blansko.

Gesù, Geggù, Gepiù
“Che minchia guardi?”
Suonare male la F1 mezzo nudo
“Porca troia se pesa sta cazzo di anfora!”
Ditrich del Canto dei Nibelunghi. Sembra molto felice di trovarsi proprio lì. Notare la ragazza dal bancomat che controlla se sul suo conto ci sono tutti i soldi guadagnati con Czech Streets

Dopo questa breve, confusa e alquanto incompleta introduzione parliamo un po’ delle beggienze che un ipotetico visitatore potrebbe trovare a Blansko. Non capite male, non vi voglio parlare delle cose belle che ci sono (come la chiesa hussita di legno trasferita completamente dall´Ucraina nel 1935, il complesso delle grotte vicino chiamato Carso Moravo con tanto di fiume sotterraneo oppure il castello medievale ricostruito chiamato Nový Hrad) perché NON SIAMO QUI PER QUELLO.

Cominciamo con dei bei palazzoni di cui uno in memoriam:

1) HOTEL DUKLA

Ahimè, non c’è più…

Questo beggissimo albergo si trovava proprio in centro della città, ospitava soprattutto stranieri: gli Ucraini e i Mongoli che lavoravano alla ditta Apos di cui parleremo più tardi. Betulla Mandragola e Burzum 666 Vikernes ci hanno passato una notte incredibile nel lontano 2007. Questo albeggio disponeva anche di un ristorante ma soprattutto di una discoteca che ha visto finire male molte serate della (all’epoca) giovane Betulla Mandragola. Con la demolizione di Dukla nel 2016 venne distrutto anche un pezzo di cuore di Betulla Mandragola.

2) IL GRATTACIELO

Il manifesto pubblicitario più grande dell’Europa centrale si trova proprio qui

Un altro reduce dell’era comunista, il grattacielo. Si trova sempre in centro, non lontanissimo dal fu Hotel Dukla. Ma a differenza sua, il grattacielo probabilmente si salverà. Trovandosi molto vicino ai palazzi abitati, la sua demolizione sarebbe molto difficile. In passato ospitava per esempio l’ufficio catastale dove lavorava la nonna di Betulla Mandragola. Oggi è in disuso, se non contate il non-stop che si trova al piano terra. In futuro dovrebbe essere trasformato in una struttura polifunzionale. Speriamo con tutto il cuore che rimanga un cesso.

3) HOTEL PROBE

Semmai deciderete di visitare Blansko vi consigliamo caldamente questo albergo. Si trova in periferia, vicinissimo alla casa di Betulla Mandragola. Ristrutturato da poco, con camere bellissime e la vista eccezionale. In più, la so called birreria al piano terra offre un pregiatissimo vino bianco (Lol). Questo albergo ha ospitato anche alcuni membri della redazione di Sessuolo, tra cui Joe Craccannavacciuolanich. Ivi i nostri eroi hanno soggiornato mentre l’albergo veniva ristrutturato e tutti quanti hanno subìto lo stesso furto nelle loro camere: gli sono stati sottratti i balconi. A calci. Mentre erano in camera.

Camere bellissime
La vista dalla camera. Nel cerchio rosso derpino la casa di Betulla Mandragola, ancora con la vecchia tinta grigio-verde coi brillantini

4) APOS – Auto s.r.o.

APOS – auto s.r.o. è una ditta che si occupa di produzione di volanti di pelle. 90 % dei suoi impiegati sono Mongoli che costituiscono la terza minoranza etnica a Blansko (a volte chiamata anche Ulan Bator). Betulla Mandragola ha visitato la ditta nel lontano 2010 mentre scriveva la sua tesi universitaria. Alcuni membri della redazione di Sessuolo hanno interpretato male la parola mongolo e s’immaginavano che a lavorare nell’Apos ci fossero persone con la sindrome di Down. Da lì è nata la frase: “Gio, su questa foto sembriamo proprio due cucitori di volanti!” In effetti, Alberto Sordido rimase talmente colpito dalla ditta che gli dedicò un articolo sul nostro sito.

666) UBYTOVNA ZÁLESÁK a.k.a. OSTELLO DEGLI ORRORI

C’è stato girato film Hostel di Eli Roth

Se volete un alloggio economico con un pizzico di brivido, vi consigliamo questo ostello. Quando nel 2015 Alberto Sordido con la consorte vennero a Blansko, erano affetti dalla dorianite acuta e volevano spendere il meno possibile. Così Betulla Mandragola si mise a caccia dell’albergo più economico della città. Una notte in questo posticino costava solo 6 euro. Allora i nostri due eroi non hanno esitato neanche un minuto. E se ne sono anche pentiti! Parole di Alberto Sordido: “La nostra camera era davvero spoglia; c’erano tipo i letti e i muri. E il lavandino nell’angolo. E basta. Era relativamente pulito ma l’ambiente era vecchio e un po’ decadente. E anche in parte decaduto. Nel corridoio su cui si affacciavano le camere c’era un divano e sul divano c’era un’antenna da televisione. Quella proprio da tetto però appoggiata sul divano.” I nostri ricordi sono un po’ annebbiati dall’alcool ma ci ricordiamo il memorabile SMS delle due di notte: “L’Ele si lava i denti citando Mosconi e io sono sbronzo. Diluite le vostre droghe. A domani.”

Camere molto vintage

5) IL PUTRID

Il mare di Blansko

Una cava di pietra allagata che si trova all’estremità meridionale di Blansko. ‘E stata ribattezzata Putrid da alcuni italiani che hanno partecipato al International Youth Camp a Blansko nel 2004.

Bello, vero?

Purtroppo attira anche molti suicidi che non vogliono creare problemi alle ferrovie ma non hanno voglia di andare fino all’abisso di Macocha.

L’acqua sembra molto bella

Questo posto, nonostante il divieto di nuoto, attira molti bagnanti, soprattutto quelli che abitano attorno. Anche Bettula Mandragola ci ha fatto innumerevoli bagni (e ci ha anche annegato i suoi occhiali. RIP). Sembra molto bello. Cosa c’ha che non va, vi starete chiedendo? Beh, guardatelo un po’ dall’altra parte…

What?
Say again, what?

La particolarità di questo posto è che si trova proprio di fianco alle rotaie. Dove passano i treni. Sì, avete letto bene. La gente sta sdraiata sulla rotaia cieca ausiliaria che viene usata ogni tanto per lo spostamento delle locomotive nel depo ferroviario. Ma solo ogni tanto. E vanno piano.

I macchinisti ormai sono abituati. Mi sembra di riconoscere il ragazzo col costume rosso.

Ci sono stati molti tentativi di porre fine a questi bagni beggi, volevano costruire una recinzione, volevano mettere le telecamere ma noi non ci arrendiamo, continuiamo a fare il bagno nel Putrid anche a costo di farci prendere sotto dai treni.O PUTRID O MORTE! (A volte tutte due le cose.)

Questa è la fine della prima parte dell’articolo. La seconda parte (se ce ne sarà una) s’occuperà delle innumerevoli birrerie di Blansko.

VOTO DI SESSUOLO.ORG: MILLE!/10