Gli anni d’oro del Cinema cecoslovacco

In questa nuova rubrica vi vogliamo presentare i pezzi più belli della storia del cinema cecoslovacco.

Volevamo cominciare con un altro film ma visto il periodo in cui ci troviamo, abbiamo deciso di cambiare e quindi oggi vi presentiamo un must natalizio, la favola Tři oříšky pro Popelku (Tre nocciole per Cenerentola). In coproduzione con Germania dell’Est, il film è uscito nel 1973.

Cenerentola, un’orfana di entrambi i genitori, vive alla fattoria con la matrigna cicciona e sua figlia Dora che la obbligano a lavorare come una negra nella sua stessa casa.

Il re del paese (che palesemente compra i vestiti su Amazon) è ormai stanco del fatto che suo figlio invece di studiare gira per i boschi a schiaffeggiarselo con i suoi due amici froci e decide che il principe si deve sposare, quindi organizza il ballo dove dovrebbe scegliere una disgraziata da sposare. Al principe fa schifo la figa e quindi scappa in bosco, accompagnato dai due frustoni.

Il Re con uno dei suoi cappelli più sobri
Il Re che compra vestiti su Amazon senza controllare la taglia.
Il Principe (il ragazzo con la sciarpa rossa) circondato dalle sue amichette.

Nello stesso tempo Cenerentola fugge dalla fattoria e va a galoppare col suo cavallo. Notate che Cenerentola o ha dei poteri magici o è fatta come una pigna perché parla coi suoi animali e, a quanto pare, loro le rispondono.

Nel bosco la nostra eroina incontra i tre decerebrati e comincia a prenderli per il culo. Si mettono a inseguirla ma lei scappa, il che non è molto difficile perché quei tre sono scemi in culo.

Il re gira per i castelli e fortezze per invitare tutte le fanciulle nubili e invita anche la sorellastra cessa con la matrigna. La matrigna manda subito Vincek, un servitore, in città per comprare i vestiti e gioielli, come se potessero far sembrare Dora più scopabile. Vincek chiede a Cenerentola cosa le deve portare. Lei, invece di desiderare la droga o una pistola per sparare sua matrigna, gli dice: “Portami quello che ti casca sul naso.”

Nello stesso tempo, il principe e i suoi due amici gay fanno gli scemi nel bosco. Vedono il servitore che passa sotto gli alberi con la slitta e il principe, perché in vena di fare lo stronzo, tira la freccia a un nido abbandonato che casca sul naso di Vincek. Dentro il nido c’è un rametto con tre nocciole. Vincek torna a casa e regala le nocciole a Cenerentola che viene prontamente perculata da Dora e da sua madre.

No, non sono le nocciole, ma alcune caccole che la Matrigna si è appena tolta da naso.

Cenerentola torna dai suoi animali e dice al suo gufo che vorrebbe vedere di nuovo il principe ma desidererebbe un vestito più bello di quegli stracci che si ritrova. Una delle nocciole le cade per terra e dentro c’è un completo da cacciatore col cappello e a quanto pare anche con una parrucca o un parrucchiere. Cenerentola si mette il completo e torna al bosco.

Al bosco c’è il principe a caccia con tutta la corte. Cenerentola travestita da cacciatore partecipa alla caccia e sparando ad un uccellaccio vince il premio per il miglior cacciatore, ovvero l’anello che infrocisce la gente.

Cenerentola camuffata che cerca di procacciare un po’ di eterosessualità per i tre gai ragazzi.

Alla fattoria c’è Dora e sua madre che si stanno preparando per il ballo (mettendosi i vestiti bruttissimi, a quanto pare la matrigna ha deciso di rendere omaggio al suo eroe preferito: Batman)

A sinistra, Batman; a destra, pure.

e Dora percula Cenerentola chiedendole se vuole andare al ballo anche lei. Quando Cenerentola da scema ingenua che è dice di sì, quella cessa di Dora le ride in faccia. La matrigna prende un cesto di lenticchie e uno di granturco, li rovescia per terra, dice a Popelka di rimettere tutto a posto e se ne va insieme a Dora. Cenerentola, invece di spazzare via tutto e riempire di nuovo i cesti, vuole di nuovo mettere in mostra i suoi poteri magici e chiama dei piccioni che, chiaramente, invece di mangiare tutto, dividono le lenticchie dal granturco e li rimettono nei cesti perché, si sa, i piccioni fanno così.

Ah, l’uccello!

Cenerentola torna a lamentarsi dai suoi animali e il gufo le consiglia di usare un’altra nocciola. Dentro c’è un altro brutto vestito ma, paragonato al sacco di patate che ha indosso la fanciulla, sembra l’ultimo modello di Dior. Cenerentola si veste e monta suo cavallo che, magicamente, ha una sella tutta nuova. Parte verso il castello del re.

Al castello il ballo sta cominciando. Il principe deve scegliere la ragazza con cui ballare ma è spaventato da così tanta figa insieme e decide di andare alla cieca. Con gli occhi chiusi si dirige verso Dora ma viene preso in ostaggio da Droběna, una fanciulla molto giunonica.

Cenerentola arriva al castello e guarda attraverso una finestra. Vede il principe che sta ballando con Dora e perde il coraggio. Sta un po’ fuori ma alla fine decide di entrare.

Il principe si è definitivamente cotto il razzo e decide di andarsene. Mentre sta andando via, incontra Cenerentola con la faccia coperta da un velo che sta entrando. La fanciulla lo ringrazia per il benvenuto caloroso, il principe si vergogna per la sua condotta e la invita a ballare. Mentre ballano cerca di capire chi è la tipa misteriosa e prova a spostare il velo. Si accorge che la passerona non è poi così male e le chiede di sposarlo, a caso. Quella scema, invece di accettare subito, gli dice un indovinello: Prima: ha le guance sporche di cenere ma non è uno spazzacamino. Seconda: ha un cappello con la piuma, un arco e una casacca ma non è un cacciatore. Terza: ha un abito con il velo, ricamato con fil d’argento ma non è una principessa.

Il principe non riesce a far lavorare i suoi due neuroni e dice di non conoscere la risposta. Cenerentola vede che è ancora più scemo di quello che pensava e scappa. Perde una scarpetta puzzolente sulle scale ma sale sul cavallo e corre a casa. Il principe trova la scarpa e insegue Cenerentola fino alla fattoria. Lì ordina a tutte le fanciulle di provare la scarpa (e annusare i loro piedi). Ma hanno tutte i piedi più grandi e nessuna riesce a mettere la scarpetta (e nessun piede emana quella puzza che ti fa lacrimare gli occhi). Vincek s’accorge che Cenerentola non è presente e tutti si mettono a cercarla. Ma trovano solo il suo cavallo con tutti gli indumenti ancora addosso.

Nel mezzo di questa confusione tornano a casa Dora e sua madre. Capiscono subito la situazione, trovano Cenerentola, la spogliano e la legano nella sua camera. Dora si mette il vestito e il velo e scendono in cortile. Il principe vede la ragazza e pretende di farle provare la scarpa. La matrigna rifiuta, sapendo bene che Dora non riuscirebbe mai a infilare il suo piedone nella scarpa minuscola e le due stronze scappano con la slitta. Il principe le rincorre e la slitta finisce in un lago. Mentre il principe cerca di aiutare Dora ad uscire dall’acqua, le cade il velo dalla faccia e il ragazzo la riconosce. La spinge indietro e torna di corsa alla fattoria.

Cenerentola nel frattempo riesce a liberarsi da sola (Dora e sua madre sanno fare i nodi, sì sì) e corre dai suoi animali dove si trova anche l’ultima nocciola. Dentro c’è, stranamente, un vestito da sposa, tra l’altro l’unico abito guardabile del film. Cenerentola se lo mette, si fa pettinare i capelli dal solito parrucchiere che era nella nocciola e torna a casa. Lì incontra il principe che finalmente capisce il senso dell’indovinello, le mette la scarpetta (non sarebbe necessario, visto che la scarpetta emana lo stesso odore come il piedino di Popelka) e se ne vanno galoppando felici e contenti (gli amici finocchi sono un po’ meno contenti).

Questa favola è diventata cvlt durante gli anni ed è uno dei film che è obbligatorio guardare durante le feste natalizie. È stata girata nell’inverno ma originariamente doveva essere fatta d’estate e la maggior parte dei costumi non sono stati modificati e gli attori avevano un freddo boia (per non parlare di Popelka che in una scena sta lavando i panni in un ruscello nel bosco!)

Giusto, i costumi. Non so di quali sostanze chimiche si faceva il costumista ma la stragrande maggioranza dei costumi sono osceni. Tutti i vestiti del re e gli abiti di Dora e sua madre sono inguardabili, per non parlare dei cappelli orrendi dell’ultima nominata.

In questo fotogramma la Matrigna viene impersonata da Renato Pozzetto. Sul vassoio, due bicchieri di Rabarbaro Zucca.

Se, nonostante tutto, volete vedere questa perla, si trova su youtube coi sottotitoli in inglese.