Recensione: Harry Potter e la Pietra di Bismantova

Oggi la Redazione di Sessuolo è impegnata in una competizione agonistica con una Moretti da 66, quindi ha deciso di recensire questa gemma del cinema per ragazzi: Harry Potter e la Pietra di Bismantova.

La locandina del film evento.

Iniziamo dalla trama. Harry è un bambino di Casalgrande (RE) che trascorre le sue giornate come ogni bambino reggiano, cioè mangiando erbazzone e guidando senza usare le frecce.

Un bel giorno Harry perde una importantissima partita a busche e riceve la visita dell’uccello gigante. L’uccello è la pita, la quale gli dice che è un mago e che deve recarsi quanto prima alla scuola di magia di Bismantova.

L’uccello della magia.

Harry dunque si reca al binario nove e tre quarti della stazione di Casalgrande, prende il trenino a gasolio per Reggio Emilia, quindi la corriera per Castelnuovo ne’ Monti. Da lì, seguendo l’uccello, arriva alle pendici della Pietra di Bismantova, al cui interno si trova la scuola di magia e al cui esterno si trovano rocciatori e suicidi.

La scuola di magia di Bismantova.

Una volta arrivato a scuola c’è un mago cattivo (magistralmente interpretato da Renato Zero) che lo subissa di angherie.

Poi c’è una vecchia che prende una berretta ed estrae i numeri della tombola, un coniglio e una coinquilina: questi dati servono a dividere i maghi reggiani in quattro squadre per i campionati del gioco magico ufficiale della UISP magia: la ruzzola.

Una partita dei maghi di Bismantova.

Ci sono quattro squadre di ruzzola: Poiana, Saltafosso, Mietitrebbia e Risotto coi Funghi. Harry entra nella squadra più prestigiosa, cioè quella della Mietitrebbia.

Il film si dilunga per un’oretta abbondante sulla preparazione magica e atletica di Harry, che nella scuola di Bismantova impara tantissime magie come i tortelloni burro e salvia e la polenta stiada. Nel frattempo fa amicizia con Ron (di Cervarezza) e Hermione (di Bagnolo in Piano), tutti compagni della squadra della Mietitrebbia.

Alla fine Harry vince il campionato di ruzzola e riceve i complimenti di Renato Zero.

Il film è il primo di una fortunata serie che bene o male ha accompagnato una generazione. La fotografia e gli effetti speciali, specie nella partita finale a ruzzola, sono un po’ invecchiati per lo spettatore contemporaneo, di certo abituato ad effetti scenici più pittoreschi. Nel complesso, tuttavia, Harry Potter e la Pietra di Bismantova si mantiene un film ancora in grado di rapire lo spettatore.

VOTO DI SESSUOLO.ORG: 10/12