Nella serata di ieri [domani per i lettori, ndr], la Redazione di Sessuolo.org si è recata di nuovo presso l’Associazione Ekidna -di cui già molto abbiamo scritto- con le mutande in faccia per assistere ad un concerto di musica molto triste (cioè, triste nel senso di melodie tristi, non di gente che suona male). Ci siamo voluti volutamente soffermare sull’esibizione della prima one-man-band: i BATIA HASAN.
BATIA HASAN, al secolo Mattia Ferrarini, al millennio Matthew LittleFerrari, è un progetto di musica elettronica che consiste in un ragazzo dinoccolato di 30kg vestito che suona ginocchioni una valigia 24 ore con dei pulsanti e dei cavi a caso, il tutto in un angolo del palco per non prendere troppo spazio.
Per non perdere l’atmosfera e il pathos della sua esibizione, i due co-redattori di Sessuolo.org hanno deciso di intervistare Mattia DIRETTAMENTE durante il live, ponendogli alcune veloci domande.
L’INTERVISTA
1. Ciao Mattia, potresti raccontarci cosa si prova a suonare a 10 metri di distanza dai Servizi igienici del locale?
– Fa cagare (però solo per fare il giuoco di parole, ndr).
2. Quanto influisce la Noce Moscata sul tuo processo di composizione dei nuovi pezzi di Batia Hasan?
– Non so rispondere.
3. Parlando di musica elettronica, qual è secondo te la Nazione con più diritti nel rivendicare il possesso dello scoglio di Rockall in mezzo all’Atlantico?
– Secondo me è Gavassa.
Per gli amanti del vintage, pubblichiamo gli estratti audio dell’intervista:
Sessuolo.org vi invita dunque a mipiaciare TUTTI i profili di Batia Hasan (occhio a come lo scrivete, che magari sbagliate e mipiaciate l’isis) sulle varie piattaforme social (FB, Twitter, Instagram, Youtube, Fuckbook etc.), ne rimarrete affascinati!
VOTO DI SESSUOLO.ORG: 50/10, anche perché poi a fine serata ci ha consigliato un ottimo e luridissimo paninaro a Carpi di cui scriveremo apposita recensione in futuro.