I lettori assidui di Sessuolo avranno familiarità con le Tacobellas, gruppo musicale socialmente impegnato sui fronti dei conigli e dei pasti freddi. Per chi invece fosse nuovo all’argomento, ricordiamo che le Tacobellas sono due: la Galla suona la chitarra e la Greta no.
Dopo oltre un anno di attesa siamo finalmente riusciti ad ottenere un’intervista con le Tacobellas, che si è svolta, secondo specifiche e inderogabili richieste della band, in mezzo alle zanzare e alla presenza di una signora che fumava il sigaro.
Sempre secondo specifica richiesta della band, questa intervista si è tenuta senza domande, ma ha fornito solo risposte. Ecco dunque il risultato!
SESSUOLO.ORG – Ciao Tacobellas, grazie per averci concesso questa intervista in mezzo alle zanzare. Prima di tutto vorremmo che raccontaste ai nostri lettori la vostra unità di misura preferita.
TACOBELLAS – Ciao Sessuolo, ciao zanzare. La nostra unità di misura preferita, nonché la più pratica, è il garretto. Esso è innanzitutto una misura di ampiezza, ma in verticale. La sua peculiarità, però, è che può misurare anche un volume, soprattutto di sostanze gassose.
SESSUOLO.ORG – Ora una domanda specifica per la Galla. Che consiglio daresti alle giovani chitarriste e ai giovani chitarristi per evitare le vesciche ai piedi durante i primi esercizi allo strumento?
GALLA – Calli e vesciche sono una parte molto importante della formazione di chitarriste e chitarristi, e non vanno presi sotto gamba. Io una volta avevo un callo alto addirittura un garretto e mezzo! Non c’era da scherzare, a quei tempi. Il mio consiglio è quello di strofinare una testa d’aglio sui garretti prima e dopo ogni sessione di studio dello strumento: i calli non diminuiranno, ma ci sarà un allegro odore di bruschette nella vostra camera.
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SESSUOLO.ORG – Una domanda scomoda, da vero giornalismo d’inchiesta: qual è il rapporto delle Tacobellas con la droga?
TACOBELLAS – È un rapporto di stima reciproca.
SESSUOLO.ORG – Una domanda per la Greta: com’è stata l’esperienza di suonare con il premier Conte, e in che modo ha influenzato la tua dieta crudista?
GRETA – Sì.
SESSUOLO.ORG – Ci volete parlare un po’ di come nascono i testi delle Tacobellas?
TACOBELLAS – Solitamente noi cerchiamo ispirazione in ciò che ci circonda. Una episodio molto importante per noi è stato, ad esempio, il declino del parco di Rivara, da oasi di sollazzo a covo di pericoli, trappole e disperazione. Anche noi, una volta, abbiamo rischiato di cadere a terra in quel parco, messo come era messo.
SESSUOLO.ORG – Un’iniziativa di enorme successo durante la quarantena è stata la vostra Tombolellas. Volete condividere con noi alcuni pareri a freddo?
TACOBELLAS – La Tombolellas è stata un’esperienza formativa importantissima per noi, sia dal punto di vista umano che artistico. Non è stata priva di ostacoli, però: su tutti, la connessione internet, che ha provocato le rimostranze di alcuni spettatori. Per la prossima volta, probabilmente, introdurremo uno speciale premio Internet per chi ha la connessione peggiore, oppure la faremo dal vivo. In ogni caso, ne siamo uscite più consapevoli e determinate, anche se la Coinquilina, in quanto elemento chiave del gioco, ha dovuto prendersi quattro mesi di vacanza a Gombola, il paese della Tombola, e deve ancora tornare.
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SESSUOLO.ORG – Eccoci infine all’ultima domanda. Progetti per il futuro?
TACOBELLAS – Vorremmo fare un live in pizzeria come Pavarotti con le Spice Girls nel 1997, cantando Viva Forever davanti al frigo dei gelati.
Grazie Galla, grazie Greta per questa magnifica intervista, e in bocca al lupo per il futuro!